domenica 17 febbraio 2008

La posizione di Casalini

L'intervento di Primo è di qualche giorno fa, lo pubblico solo ora perchè fra comunicazioni via e-mail, articoli su questo blog, commenti e silenzi, non è facile star dietro a tutto e tutti. Spero che presto si passi seriamente alla fase "plurale" anche nei compiti da portare avanti.

Dico la mia, in parte discordante da Antonio Cornacchia. Non è comunque un ponzamento postprandiale, ma una esperienza concreta e quotidiana di mesi e mesi in due multiblog: "Abbracci e pop corn" in cui sono admin: http://abbracciepopcorn.blogspot.com/ e "Il Nonblog di Habanera" in sui sono guest: http://habanera-nonblog.blogspot.com/ Con tranquilla schiettezza consiglio una visita non frettolosa ad entrambi, che hanno caratteristiche in parte diverse (perché sono diversi i progetti). Utilizzo il nickname di Solimano, ma vi consiglio di guardare alcuni interventi almeno di Giuliano e di Roby. Per le visite e le pagine viste, se vi interessano, guardate i due contatori Shinystat PRO. Noi siamo contenti, ma si può crescere ancora. Vengo al dunque, che è il come, non il che cosa. Se non c'è il come non ci sarà neppure il che cosa. Il problema del finanziamento non esiste, si può benissimo partire con una ottima soluzione con un blog o Splinder o Blogger esuberante come possibilità qualitative e quantitative alle esigenze prevedibili. Consiglio l'adozione di un contatore Shinystat PRO (costa 100 euro l'anno), che consente tante possibilità fra cui una è significativa per come si vuol fare la rivista: dà l'evidenza di quante visite ricevono i singoli interventi. Consiglio che questa funzione sia aperta anche ai visitatori, non vedo motivi limpidi per nasconderla. Il costo inesistente o quasi consente prima di tutto una gran bella cosa: che i giovani possano partecipare au pair come è giusto e non vengono fatti oggetti di poverinismi e di protezionismi che sono i primi a non desiderare. Supponiamo che siano dieci persone a voler partire (uomini e donne!). La prima cosa da fare è eleggere l'admin che sarà uno di loro (Antonio, ad esempio, che andrebbe benissimo), au pair da quasi tutti i punti di vista, è un guest come gli altri e si attiene alle stesse regole, ma in alcune cose è più uguale degli altri. Quotidianamente è un guest che fa pure il bidello, ma ci sono dei momenti in cui deve fare il preside, e decidere lui. Serve un capo, come in una barca o in una cucina. o in un giornaletto o giornalone. Poi si fissano le regole, ad esempio l'impegno di ognuno, che dovrebbe essere analogo per tutti: un esempio a cui credo è un post alla settimana (non uno di meno né uno di più) che non superi le venticinque righe di testo, con una sola immagine scelta dal guest che scrive il post (sul reperimento delle immagini efficaci si sarebbe molto da dire, è importantissimo). Inoltre, ognuno dei dieci sente come dovuto e ben fatto, un commento ad ogni post fatto dagli altri, massimo cinque o dieci righe non di pura complimentosità, ma con un valore aggiunto, fosse anche dialettico. Si crea una situazione di empatia competitiva fra i nostri dieci eroi e il piatto non piange, per quello che volete fare i commenti servono molto. Niente moderazione dei commenti dei passanti: loro ci mettono un minuto a rompere, l'admin o l'autore del post ci mette un secondo a cancellarli, quindi i graffitari vanno a disturbare nei forum dove trovano ancora spazio (ma i forum ormai sono solo per catecumeni inesperti o frustrati). Poi, ognuno, con l'assenso degli altri, si sceglie un filo rosso a cui si attiene nei vari post. Ma non deve essere un filo rosso generico. Faccio alcuni esempi: Non "Il volontariato", ma "Sprechi e sfridi nel volontariato in Brianza". Non "L'ambiente", ma "Il Lambro". Non "Il traffico", ma "I parcheggi di Monza". Non "La politica", ma "I costi della politica in Brianza". Sono solo degli esempi, ma credo che ci siamo capiti: ad essere generici si fa presto, ad essere specifici c'è valore aggiunto (e si dà anche fastidio a qualcuno a cui è bene dare fastidio). Ogni guest è operativamente molto libero: nel rispetto delle poche regole immette lui il post direttamente nel blog (cosa assai facile) e quindi non c'è nessun problema di distanza. I post vanno scritti come se riguardassero un caso molto specifico ma fossero utilmente letti da chiunque dovunque. La regola aurea è il "J'ai deux amours, mon pays et Paris", niente cosmopolitismi generici né campanilismi tipo baruffe di pianerottolo. Ognuno è in rappresentanza solo di sé stesso, non c'è quello di Legambiente, ma Tizio o Caio corredati solo da eventuale nickname. Niente Associazioni gemellate, niente Cooperative, sarebbero cose che non servono ma rischiano di offuscare, perché chi scrive finirebbe per autocensurarsi e si scrive male quando non si scrive quello che si pensa. Serve mettere i Siti consigliati, ma qui bisogna essere chiari e duri: niente sfigatissimo blog del cugino che ne ha aperto uno e rompe per le visite o del partito politico che se non c'è il suo link minaccia sfracelli. Solo siti e blog cicciotti e visitati e non più di venti link. E se sorgono contrasti? Certo che sorgeranno, qualcuno se ne andrà o perché è anomico o perché è imbarazzante, qualcuno chiederà di entrare, deve essere una cosa viva ed il va e vieni è vita, niente rendite di posizioni, ognuno se la gioca al suo meglio. In rete, stiamo esplorando la possibilità di fare delle Riviste fra vari blog già assestati sulla base di progetti in comune: ognuno mantiene il suo blog ma partecipa al multiblog, l'admin viene scelto in base alla fiducia maturata in mesi di frequentazione fra i blog. Non mi scuso della lunghezza, può essere utile come le istruzioni per montare un rubinetto di nuovo tipo, e il blog, se non lo si conosce non lo si conosce. E' senz'altro meglio conoscerlo, proprio come si fa col rubinetto, in cui la presunzione non ha ovviamente luogo. Con ciò chiudo il mio contributo alla discussione ed all'avviamento della iniziativa, se qualcuno in futuro avrò voglia di sentire la mia opinione mi scriva e gliela darò volentieri e con schiettezza. Lo spazio per una buona rivista in rete a Monza c'è, bisogna solo saperlo cogliere, questo è il vero punto. saludos Primo

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