sabato 2 febbraio 2008

Pippo, Savićević e Muñoz

Caro Antonio,
[...] Rimango dubbioso sulla possibilità però di aprire una rivista così come tu la concepisci. A me piacerebbe tanto che si facesse un aggregatore di contenuti, per incominciare, proprio come fanno i blogger più bravi di me, o come fa BlogBabel di mestiere. Così vediamo quanta carne c'è sul fuoco, chi potrebbero essere gli interpreti della nuova iniziativa editoriale, chi scrive di Brianza e soprattutto perché lo fa. Potrebbe essere un buon inizio e una bella sassata nello stagno, nella terra da sempre individualista e diffidente dell'altrui attività (che sia imprenditoriale o letteraria, cambia poco...). Aggregaci, caro Antonio. E una mano te la darò volentieri. pippo

Come direbbe Nicola Frangione, la sollecitazione di Pippo Civati è acuta. Certo terrorizza quell'aggregaci, in tempi in cui le aggregazioni si sgretolano come merda al sole, seccando.
È stato Gimmi Perego, a dicembre, il primo a parlare di network «Mi viene spontaneo, allora, pensare più che ad un giornale centralizzato, ad una federazione, ad una rete. Di Blog, di siti di associazioni, di spazi per chi un sito non ce l'ha... Che una volta individuata una carta d'intenti comune lavorino in modo sinergico». Anche Primo Casalini più volte ha parlato di multiblog. Dico la mia, una ipotesi di questo tipo non mi fa sangue. Vuoi mettere l'adrenalina di decidere in cinque, in dieci, in quindici il timone del prossimo numero, scambiarsi le informazioni per azzannare al meglio gli argomenti, dividersi i compiti, ghignare dell'effetto che farà quel titolo o quella foto, l'ansia di chiudere in tempo...
Non ci posso far nulla, l'elaborazione collettiva mi pare ancora una sfida che vale la pena di affrontare. Rispetto assoluto delle singole personalità, ma le formiche il lavoro grosso lo fanno faticando tutte insieme. È per questo che da vent'anni mi chiamano Ant. Il network dei blog, il loro raccordo, l'elaborazione degli strumenti che li possano "aggregare" al meglio è, lo ammetto, una parte del progetto che ho in mente. Una parte importante perchè potrebbe attingere a realtà interessanti e vivaci. Ma dovrebbe restare una parte, il cuore (!) e la testa della rivista dovrebbe stare nella redazione.
Insomma sì, se non viene fuori niente di meglio si fa. Va bene anche vincere ai rigori. Ma se segna Savićević con il pallonetto da fuori area, allora è festa.
Non so se l'idea della rivista è velleitaria, utopica. Ma che "La politica è l'arte del possibile" ce lo ricordano da mane a sera pure i baci perugina ormai. A me il sorriso lo mette il poster di Josè Muñoz: "L'utopia è possibile perchè è l'arte della necessità".

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Josè Muñoz, si ma con Carlos Sampayo; la storia delle accoppiate, Magnus & Bunker, Tamburini & Liberatore, Disegni & Caviglia, Moebius & Jodorowskj ecc. ecc. Marx & Engels, Deleuze & Guattari ecc.
Aggregaci, si, mi pare la parola giusta, in quest’epoca di Isolation, è sempre appropriata la famosa frase di Bertold - …povera la patria che ha bisogno di eroi… - Un po’ di jam-session nella rete, con la moltiplicazione del contagio blogger, forse riduce la necessità dell’eroe sacrificale individualista. La condizione indispensabile, però, resta la - assoluta indipendenza - . Se è così allora avanti tutta.
Pino Timpani

Anonimo ha detto...

Confermo che sono disponibile a partecipare, sia come socio Senior che con
una rubrica che non sarebbe altro che il proseguimento di Monza dal cielo.
Quindi il tema: difesa dell'ambiente, sia quello "verde" (Parco di Monza,
arre agricole rimaste, Cascinazza)sia quello costruito, (la Villa Reale così
come il resto della città) senza dimenticare i nostri poveri polmoni.

Come media testi scritti, molte immagini, un po' di tecnologia, e sono molto
interesato all'ipotesi di trovare collaborazioni video.

Tendenzialmente sono molto individualista, ma non posso evitare di pensare
che questo tema possa essere svolto anche più efficacemente in
collaborazione con altri dei presenti alla riunione, per esempio il buon
Giorgio Majoli, ma sono in stretto contatto con Giacomo Correale, che ha una
visione molto alta di questi temi, soprattutto Parco e Villa Reale.

Questo aiuterebbe a mantenere la continuità della rubrica nei momenti miei
di piena per lavoro, che arriveranno ancora. Ma li devo ancora sentire, al
riguardo, mi scuso per aver anticipato questa proposta in pubblico, ma il
tempo è poco.

Per quanto riguarda le proposte dei Civati.

L'aggregatore secondo me ci deve essere, ma giustamente è solo una parte.
Sul rapporto con Monza la città non mi esprimo, la conoscete molto meglio
voi.

Le associazioni: sono lente, indecise, pesanti. Ma possono anzi devono
trovare nella rivista un loro spazio. Meglio, secondo me, partire e poi
conivolgerle affrontando i temi, studiano insieme campagne e progetti e così
via.

Riguardo alla struttura organizzativa sono d'accordo nel partire come
associazione culturale, tenendo però in prospettiva l'idea di darsi una
struttura come Onlus o addirittura coop. Sociale.

Infine due temi in aggiunta.

Non ho capito cosa pensi dell'idea di costituire un gruppo di lavoro, al
prossimo incontro, per non lasciarti tutto il lavoro addosso.

E la campagna elettorale? Ci tocca in qualche modo?
A presto
Gimmi

Anonimo ha detto...

Dopo lunga riflessione, e a malincuore, comunico la mia posizione di "contributor esterno". Le cause sono sostanzialmente di tipo organizzativo. Preferisco collocarmi in una posizione formalmente "distante" e agire da "vicino", che non viceversa.
Gli argomenti, per quanto mi riguarda, sono quelli legati al mondo delle associazioni ambientaliste, all'agricoltura e al paesaggio con particolare riferimento alla Brianza Lecchese, per me zona di origine e maggior competenza. Non precluderei contaminazioni o digressioni in caso di necessità.

Copiosi saluti

Alfio

Anonimo ha detto...

aiuto!
io cercavo solo
un posto da proboviro,
quando vi servirà.

ma potrei anche fare
il garzone di bottega di Manuela,
l'unica che propone immagini
invece di parole.

continuate a tenermi informato.
a

Anonimo ha detto...

quota senior ok
temi: società, tempo libero e spiritualità
azioni: video / inchieste (mi interessa il trattare un tema sulla carta e riportare link a video di come la gente si racconta su quel tema)
mio interesse: l'azione d'insieme e il superamento delle barriere
valori base: la nonviolenza e le meraviglie nascoste degli esseri umani

a presto!
stefano

Anonimo ha detto...

Cari amici,
ho già annoiato fin troppo nel mio intervento sul sito, perciò, se
permettete, taglio corto: la calendarizzazione mi trova d'accordo, la
proposta di buttar giù una bozza di statuto anche. Come forma giuridica,
restare leggeri all'inizio mi pare una buona opzione. Sulla cooperativa
non calerei il sipario, ad ogni modo: vedremo se e quali esigenze
sorgeranno.
Sulle proposte Civati:
Pippo, i blogghisti tendono a essere cani solitari, o è una mia
impressione? E poi - mi ripeto - una rivista di approfondimento richiede
una progettazione editoriale più organica. Chiediamo loro di
collaborare, magari. Oppure articoliamo diversi livelli: una redazione
interna, una cerchia di rubrichisti semi-autonomi e un terzo spazio di
interazione con i lettori e i contributi indipendenti.
Sergio, io continuo a pensare più a qualcosa che abbia a che fare con
la critica che non con il giornalismo: il formato "naturale" di questo
genere di pubblicazioni è la rivista mensile. Rimane però il fatto che
se andiamo in Rete possono esserci aggiornamenti settimanali, o rubriche
(anche politiche, per quel che mi riguarda) con cadenza sfasata.
L'importante è non perdere le fila della concertazione organica.
(organico è il mio aggettivo del giorno)
Infine, mie disponibilità: sugli ambiti avevo già detto online. Mi va
bene partecipare da associato, sulla natura dei pezzi resto sullo
scritto mensile. Faccio anche fotografia, ma per semplice ricerca
estetica: se ci saranno discorsi in quel senso potrei partecipare.
Quanto al "fare manualmente", dipende dalla logistica.

Saluti,
Oneiros

Anonimo ha detto...

prima di tutto scusa per la mia sparizione, il ritmo di 1,3 esami a settimana mi sta assorbendo! in secondo luogo, mi pongo per il momento come collaboratore esterno junior, con un pezzo al mese, tra lavoro, tirocinio e studio/lezioni non posso azzardare di più. Mi porrei in ambito culturale, mettendomi a disposizione per la branca musicale, ma mi piacerebbe anche pensare a mini inchieste e "brianza nascosta", per così dire.
A prestissimo!
Carlo Motta

Anonimo ha detto...

Rispondo presente, anche se con alcune riserve. Per onestà, valutando il
carico di tutte le attività che sto svolgendo in questo periodo (compresa la
fracca di esami che dovrò dare tra primavera ed estate per rimettermi in
pari), io intendo cominciare come collaboratore esterno, e mi sento in grado
di garantire un solo pezzo. Il mio ambito di riferimento resta quello
letterario ed editoriale, senza trascurare escursioni in quello musicale, di
cui ho un po' di pratica. Alla prossima!

Simo

Anonimo ha detto...

Dimenticavo di dire che (oltre che aderire come socio sostenitore) a me
interessa scrivere di urbanistica, quando è necessario, sia su ciò che
accade a Monza, ma anche nei comuni vicini (Sesto, Cinisello, altri...), per
mettere in evidenza le malefatte (o le benefatte) sul territorio.
Collaborerei volentieri con Gimmi Perego sull'argomento.
Ciao.
Giorgio

Anonimo ha detto...

Eccomi dopo troppo tempo. Chiedo scusa, sono partita poco dopo il nostro primo incontro per queste isole oceaniche e faccio fatica a connettermi nei momenti adeguati.
Condivido in linea generale i presupposti che ha scritto Anto dopo il nostro primo incontro. Le 5 w sono sempre una guida utile. Mi sono ostici alcuni contributi, o per scarsa conoscenza del tema o per mia mancanza di esperienza.
Credo che, come dice pasquale, manchino i criteri, i paradigmi. Tuttavia, credo anche che sia difficile definirli in modo soddisfacente se non si legge, se nonsi guarda, se non si prova a scrivere e lavorare insieme. Mi riferisco ai tre numeri zero che avrebbero vita solo fra noi di cui parlò Antonio Piemontese; e se non tre, due o uno almeno. M acredo che non sia sufficiente.
Con questo non voglio abbandonare la necessità di definire il “come”, anzi, testando la macchina organuizzativa –come l’ha chiamata Anto- si valuterebbe il “come” senza escludere il “cosa”.
Mi piacerebbe riuscire a lavorare a piu mani, sentire che si cerca insieme e che il contatto tra noi non sia solo necessario a distinguere i compiti di ognuno. Quale sarà, se ci sarà, il mio compito? Non so, a quanto pare ognuno mette sul piatto le proprie passioni ed esperienze. Beh, vista l’età, anche se nemmeno io amo le distinzioni, direi che di esperienze specifiche non ne ho affatto. Di passioni certo, ma videodocumentazione e fotografia a parte , non sono affatto utili per definire i miei compiti. Anche per questo mi piacerebbe lavorare in gruppo.
Sull’associazionismo gemellato sono scettica, la penso come Gimmi, lo sperimenterei in un secondo momento.
Ora una domanda: non ho ben capito la differenza tra socio interno e socio estwerno. Anto, negli statuti che ci hai allegato non ho trovato definizioni al riguardo. Forse l’avete definita e mi è sfuggita. Se il socio interno, a differenza dell’esterno, deve solo versare una quota annua io vorrei essere interna...ma non credo che sia questa la distinzione.
Ciao e a presto
greta

larivistachevorrei ha detto...

L'ipotesi sarebbe questa:
- soci "senior", versano una vera quota associativa annua;
- soci "junior", versano una quota associativa simbolica.

I sostenitori (o esterni), non hanno diritto di voto perchè nelle associazioni culturali tutti i soci devono avere diritto di voto. Per questo motivo vorrei che tutti coloro che scrivono fossero soci e non esterni.